Koh Tao - giugno 2007


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Ubicata nel golfo meridionale di Thailandia, quest’isola s’è guadagnata negli anni una meritata fama presso i subacquei di mezzo mondo, grazie alle sue belle formazioni coralline e ad una brulicante fauna marina. Lontana anni luce dal turismo ossessivo di Koh Samui, e sicuramente meno battuta della non distante Koh Phangan, la piccola Koh Tao può rappresentare un ottimo rifugio in cui ritemprarsi da un tour, od ancor più semplicemente un magnifico luogo da scegliere al solo fine di trascorrere qualche giorno in assoluto relax, potendo la stessa felicemente coniugare autentiche bellezze marine ed illimitata tranquillità, specie in periodi lontani dal mese di agosto.

Il modo più rapido per raggiungerla è quello di avvalersi del servizio dei catamarani veloci appartenenti alla compagnia Lomprayah, i quali fanno giornalmente la spola tra Samui e Chumpon, passando anche per Koh Phangan. Tutte le imbarcazioni attraccano al molo di Mae Haad Bay, dove, nonostante il relativo traffico marittimo, un mare limpido lascia presagire anticipatamente cosa attende il visitatore in arrivo. Qui, lungo una strada in leggera salita, è tutto un susseguirsi di diving centers, negozietti vari, seven eleven, e ristorantini per farang. La quasi totalità dei visitatori, una volta sbarcata, si dirige però a nord, presso la Sairee Beach, la spiaggia più lunga di Koh Tao, dove si concentrano la maggior parte degli alloggi dell’isola. Questo è anche il posto dove la sera c’è un po’ più di vita, grazie alla nutrita presenza di diversi ristoranti, uno sparuto numero di negozi, gli immancabili diving centers, qualche internet point, ed alcuni bar sulla spiaggia nei quali trascorrere pigramente il tempo ascoltando musica sparata a tutto volume e sorseggiando qualcosa, standosene comodamente sdraiati su comodi cuscini colorati.

Avevo scelto Koh Tao per festeggiare il mio quarantesimo compleanno, con l’intento di trascorrervi comunque meno di una settimana, ma vi sono rimasto dieci giorni, lasciandomi rapire dal suo  fascino seducente e dai lenti ritmi scanditi dal suo assoluto protagonista, il mare.

Quel fatidico mattino volevo risvegliarmi in un posto speciale, con la vista proprio sul mare e sulle palme, desideravo aprire gli occhi e trovarmi in quel contesto a me tanto caro, che solo un’isola tropicale è in grado di offrirmi.

Così, tra le varie sistemazioni presenti, non a caso ho scelto il Charm Churee Villa http://www.charmchureevilla.com/, un luogo sicuramente non economico per gli standard thai, ma dalla location fenomenale, essendo ubicato in cima ad un piccolo promontorio dal quale, tramite una comoda passeggiata attraverso la circostante e rigogliosa vegetazione tropicale, si raggiunge comodamente la graziosa ed esclusiva Jansom Bay

 http://www.bnx.it/kohtao/slides/Immagine%20001.html.

Il posto, disponendo anche di una piccola ma eccellente Spa, nonché di un ottimo ristorante collocato presso una terrazza sul mare, era così rilassante che invogliava sicuramente all’ozio più completo, ma Koh Tao ti invita a scoprirla di giorno in giorno, con l’insita promessa di saperti ripagare. Va detto che girare l’isola non è semplice. Esistono poche strade asfaltata che collegano le principali località, ed alcune piccole piste sterrate che possono essere più o meno praticabili a seconda delle piogge, ma comunque sovente disseminate da autentici crateri in cui è facile sprofondare. I modi più agevoli per spostarsi sono dunque dei potenti fuoristrada, sostanzialmente le uniche autovetture presenti sull’isola, oppure le eterne ed immancabili long tail boats. Presso il villaggio di Mae Haad, previa adeguata contrattazione, si riesce facilmente a reperire fuoristrada ed autista con il quale concordare l’eventuale giro da effettuare, generalmente della durata complessiva di sei/otto ore, per un importo che può variare dai 1500 ai 2000 baht.

I posti visitabili in auto coprono sostanzialmente quasi tutta la costa ovest partendo da Sairee, fino alla metà meridionale della costa est. Le altre spiagge del versante nord-orientale, e la parte nord si raggiungono quasi sempre esclusivamente in barca, il cui costo di noleggio per un’intera giornata è comunque simile a quello del fuoristrada, sebbene andrebbe considerato che, almeno due o tre spiagge i cui fondali digradano verso il mare davvero molto lentamente, nei quali ci si trova dunque con l’acqua fino alle ginocchia per decine e decine di metri, non sempre sono raggiungibili dalle barche.

Occorre dunque preventivamente informarsi sugli orari delle maree con i barcaioli, oltre che sincerarsi sulle reali condizioni del mare, considerato che a Mae Haad ed a Sairee lo stesso è quasi sempre calmo, prerogativa non comune agli altri punti dell’isola. Ovviamente, limitandosi ai posti raggiungibili dal fuoristrada, è sempre possibile affittare uno scooter, ma in diversi posti occorre lasciarlo sulla strada principale, e percorrere successivamente a piedi le suddette sconnesse strade secondarie, alcune delle quali si snodano in ripidissime discese verso il mare per diverse centinaia di metri, e credo sia facilmente intuibile cosa si dovrebbe presumibilmente provare percorrendole in salita al ritorno, sotto il cocente sole tropicale. Un’altra possibile alternativa potrebbe esser quella di noleggiare un Quad, ma occorre sapersi destreggiare anche con questo mezzo, considerato che sono davvero molte le persone che abbiamo visto incerottate aggirarsi sull’isola. 

Vorrei a questo punto sfatare la leggenda metropolitana, che vorrebbe Koh Tao priva di spiagge.

Le spiagge sono diverse, anche se le dimensioni delle stesse, spesso non sono considerevoli.

Partendo dal Charme Churee Villa in direzione sud, si alternano piccole spiagge a meravigliose calette in cui sostare anche semplicemente per un tuffo. Sai Nuan Beach e June Juea Beach anticipano Chalok Baan Kaao, altro posto che offre varie possibilità di scelta in cui pernottare. La Thian Og Bay è una bella mezzaluna sabbiosa disseminata da palme da cocco, sulla cui estremità finale ci sono un paio di ristorantini alla buona che propongono gli immancabili Kao Pad e Noodles. Il posto mi piace, è molto tranquillo ed informale, ma queste sono comunque prerogative comuni in tutta l’isola, fatta forse eccezione per l’estremità opposta della baia, dove, imponente a picco sulla scogliera sorge il Jamahkiri Spa & Resort, elegante complesso famoso per il suo centro benessere. A poche centinaia di metri dalla prossima spiaggia, la Sai Daeng Beach, si trova Shark Island, che in condizioni di mare calmo si può raggiungere facilmente anche in kayak. Ao Leuk è la spiaggia che preferisco, nella quale siamo spesso tornati durante il nostro soggiorno. Insenatura piccola, ma caratterizzata da meravigliose acque azzurro-verdi molto trasparenti. Annovera sul suo lato sinistro la presenza di discreti coralli in buone condizioni e dai vivaci colori, facilmente raggiungibili con poche pinnate. Anche qui sono presenti un paio di localini alla buona in cui stuzzicare qualcosa o bere una birra. La strada per raggiungere Tanote Bay s’inerpica in cima alla collina, garantendo spettacolari vedute caratterizzate da un sottostante mare dagli intensi colori. Un ottimo snorkeling tuffandoci direttamente dalla barca lo abbiamo effettuato presso la Hin Wong Bay e la Gluay Thoen Bay, mentre all’estremo nord, Mango Bay rappresenta il posto giusto in cui estraniarsi dal mondo. Solo due sistemazioni, non collegate tra loro, ed entrambe raggiungibili esclusivamente in barca, spiaggia minuscola in mezzo alla baia rocciosa con rigogliosa giungla alle spalle, e mare decisamente cristallino, il quale consente oltretutto ottime possibilità di snorkeling. Qui ci sono un paio di complessi in cui dormire. Visitiamo l’Ao Muong Resort, felicemente posizionato in cima ad una collinetta, con i bungalow nascosti  all’interno di un boschetto di palme da cocco. In cima al suo ristorante, consumiamo un discreto pasto thai, godendo della bella visuale del sottostante mare le cui tonalità spaziano tra l’azzurro ed il verde. Nemmeno un improvviso temporale riesce a togliere al posto l’assoluta magia di cui sembra godere.

Un soggiorno a Koh Tao non può risultare completo senza aver trascorso almeno un’intera giornata nella vicinissima Koh Nangyuan, paradisiaca isola costituita da tre isolotti collegati tra loro da lingue di sabbia. Si tratta di un’isola privata, di proprietà del Nangyuan Island Dive Resort, il cui accesso ai visitatori esterni è regolato da orari prestabiliti e da un biglietto ammontante a 100 baht. Ai visitatori giornalieri viene richiesto di lasciare le proprie pinne all’ingresso, misura precauzionale presa a salvaguardia dei circostanti giardini di corallo, che condivido pienamente. Il posto è da urlo, ed il mare che lo lambisce è in grado di reggere il paragone con qualsiasi altra località disseminata nel mondo, così come la bellezza dei coralli risulta notevole. Il resort, pieno zeppo di turisti asiatici intenti a prendere dimestichezza con gli strumenti per la subacquea, ed il buffet per la prima colazione letteralmente stracolmo, non ci fanno pentire di aver scelto di non soggiornarvi, malgrado lo ripeto, il mare qui è davvero sensazionale. 

Il giorno del mio compleanno, quando il sole deve ancora sorgere, sono già sdraiato sull’amaca appesa alla veranda del mio bungalow. Non so perché, ma avevo sempre pensato ai quarant’anni come ad una sorta di traguardo da raggiungere nella vita, immaginandoli quasi fossero una specie di passaggio di un ipotetico ed imprecisato testimone. Però, mentre la luce del mattino conferisce tonalità all’ambiente circostante, e l’assoluto silenzio è rotto unicamente dal lontano ronzio di una long tail, che sembra dipingere una lunga scia nel calmissimo mare sottostante incorniciato dalle palme, ogni tipo di pensiero non trova più spazio, e rifletto unicamente sulla fortuna che la vita mi ha concesso, nel poter contemplare quest’oggi un simile spettacolo.

Trascorro la giornata ad Ao Leuk, e proprio mentre all’ora di pranzo annaffio con una gelida Chang un saporito Phad Thai, ricevo dall’amico Vanes l’ennesimo sms di auguri della giornata.

“Auguri da Elafonisos a Koh Tao (il bello di essere viaggiatori)”. 3 di questi giorni (non vorrai mica oltrepassare l’eta biblica di 120 anni !).

Ripongo sorridendo il telefonino, con lo sguardo ormai perso tra gli incredibili colori di questo fantastico mare.

 quarant’anni non ho ancora capito se effettivamente sono un viaggiatore, ma so di certo che Koh Tao merita sicuramente un viaggio.

                                                                                                                                        Benedetto Antonucci