L'isola delle spezie

 

 



Qualche informazione di carattere generale


A livello statistico il periodo migliore per recarsi a Zanzibar va da metà Dicembre a metà Marzo e da Giugno ad Ottobre. I mesi che vanno da metà Marzo a tutto Maggio corrispondono al periodo delle "grandi piogge"  (media delle precipitazioni: 147 mm. a Marzo, 320 ad Aprile, 289 a Maggio) mentre tutto  Novembre (170 mm.) e metà Dicembre (139 mm.) corrispondono al periodo chiamato delle "piccole piogge".

Molti considerano Zanzibar come un'estensione balneare dopo un safari in Tanzania o Kenya, ed in quel caso, la stessa è facilmente raggiungibile con comodi voli diretti da Dar Es Salam, Mombasa e Nairobi, o in aliscafo sempre da Dar Es Salam. Per chi vuole invece raggiungerla direttamente dall'Italia, il modo più semplice, è quello di acquistare un pacchetto proposto da vari tour operators italiani, che dispongono di propri villaggi a Zanzibar, in quanto, oltre al soggiorno, offrono voli charter diretti da Milano e Roma (7 ore di volo). Purtroppo (per chi  come me non ama i villaggi turistici) questi voli non sono vendibili  singolarmente. Quindi, o ci si serve di questi tour operators, o si dovrà  necessariamente acquistare un biglietto aereo che comprenderà minimo un paio di scali e numerose ore di volo. Riportando la mia esperienza, posso dire che sono stato sempre poco incline ai villaggi turistici, soprattutto perche non mi piacciono l'animazione, le serate a tema, ed il concetto di tutto organizzato in un viaggio, pur rispettando le scelte altrui. Tuttavia, a Gennaio '99 sono stato in un villaggio all inclusive di Zanzibar. Perche? Semplice, perche volevo visitare da tempo quell'isola, ma disponevo di pochi giorni per effettuare quel viaggio e, soprattutto, perche riscontrai delle notevoli convenienze dal punto di vista economico e della durata dei voli. Quando iniziai a pianificare il viaggio, mi accorsi infatti che non c'erano voli di linea *diretti* dall'Italia per Zanzibar, ma occorreva necessariamente fare almeno un paio di scali. I vari voli trovati duravano complessivamente dalle 15 alle 17 ore e costavano attorno al 1.500.000/1.700.000 delle ns. vecchie lire, in gennaio. A quella cifra avrei dovuto aggiungere i costi per la sistemazione in loco, nonche del mangiare. Bene, trovai un'offerta di poco superiore alla cifra che avrei speso per il solo volo, la quale comprendeva la sistemazione in un villaggio turistico "all inclusive", ed il volo (charter) diretto da Roma, il quale impiego solo sette ore per raggiungere Zanzibar. Andai quindi a Zanzibar in un villaggio turistico, volando una ventina di ore in meno tra andata e ritorno, dormendo in un bungalow dotato di tutti i conforts, e mangiando divinamente, quasi spendendo quello che avrei speso acquistando il semplice volo di linea. Appena messo piede sulla spiaggia del villaggio sono stato avvicinato da dei ragazzi del posto, che ovviamente stavano li ad adescare i turisti, ma con i quali entrai in perfetta sintonia. Sono stato per quasi tutta la durata del soggiorno assieme a loro e mi hanno portato ovunque, anche nella loro abitazione di Stone Town, e posso asserire di aver vissuto alla grande l'isola. Spesso uscivo la mattina e rientravo la sera, ignorando quindi l'animazione diurna presente nel villaggio, ma non nascondo di aver goduto nel poter disporre dell'aria condizionata in camera, o nel poter mangiare (se ne avevo voglia dopo aver provato le pietanze locali di giorno) la sera uno squisito piatto di lasagne.
Se ci si reca a Zanzibar esclusivamente per il mare, bisogna sapere che si potrebbe rimanere molto delusi, in quanto è molto soggetto al fenomeno delle maree.
Questo significa che nella maggior parte delle spiagge, a settimane alterne, si dovrà camminare la mattina per diverse centinaia di metri al fine di bagnasii fino alla cinta (in un mare comunque cristallino, ricco di coralli, pesci e stelle marine), ed il pomeriggio ci sarà sempre un mare agitato.

In linea di massima questo è un comune denominatore delle spiagge di Zanzibar, anche se le dovute eccezioni ci sono, come la superlativa Nungwi.
Ovunque ci sono i "dhow" le  classiche piroghe a bilanciere dell'oceano indiano.

Le spiagge più belle di Zanzibar (v. cartina) si trovano sulla costa orientale, e ne elenco qualcuna (da nord a sud) che secondo me non si dovrebbe perdere, anche se spesso non sono facilmente raggiungibili.
Personalmente, la spiaggia più bella che ho visto è proprio quella di
Nungwi all'estremo nord, dove si trovano piccoli complessi di bungalow frequentati soprattutto da turisti nordeuropei.
E' l'unico punto della costa nord-orientale dal quale è possibile assistere al tramonto (eccezionale).
Nungwi è anche famosa per la costruzione dei dhow.
Scendendo verso sud, a circa 25 chilometri da Nungwi, s'incontra l'isolata spiaggia di Matemwe, raggiungibile attraverso una strada non asfaltata.
Su quella di
Kiwengwa si trovano la maggior parte dei villaggi turistici di cui sopra, con il conseguente affollamento di turisti italiani. In ogni caso è una bellissima e lunghissima spiaggia bianca, orlata da palme da cocco, che costituiscono la pianta principale dell'isola (circa quattro milioni di esemplari).  Ci sono tantissimi negozietti che vendono artigianato (prevalentemente kenyota), ed un nugolo di bambini che chiedono scellini, penne, magliette.
Ancora a sud di Kiwengwa c'è Chwaka, un piccolo villaggio di pescatori con una magnifica spiaggia non molto turistica, adatta a chi vuole estraniarsi completamente.
Bwejuu, poco a sud di Chwaka, è un'altra bellissima spiaggia, e questo è il posto dell'isola dove ho praticato il miglior snorkeling. Ho visto anche svariate possibilità di sistemazioni, più o meno spartane.
Dopo aver superato il villaggio di
Paje e relativa bella spiaggia, a sud c'è Jambiani, una spiaggia bianchissima che s'estende per diversi chilometri.
Jambiani è un villaggio di pescatori tradizionale, ma è abbastanza famosa tra i viaggiatori che si  recano a Zanzibar, tant'è che tra le varie spiagge menzionate, dopo Nungwi è quella più facilmente raggiungibile da Stone Town.
Ci sono autobus in partenza dal mercato per questa località e anche vari minivan appartenenti a compagnie private. Si raggiunge in circa un'ora e mezza da Stone Town.
All'estremo sud, si trova la splendida laguna di
Kizimkazi, frequentata costantemente dai delfini. Per pochi dollari è possibile noleggiare una barca e farsi condurre al largo.Questo è il posto che consiglio assolutamente di non perdere.
Girare autonomamente sull'isola (lunga circa 80 Km e larga circa 35)  potrebbe risultare estremamente complicato, in quanto i taxi privati costano abbastanza, e quelli collettivi, tra l'altro estremamente economici, sono un  terno al lotto per chi non è del posto e non conosce la lingua..

La mancanza di segnaletica poi, rende difficile il  noleggio di un auto (credo che non avrei mai raggiunto da solo le spiagge sopra menzionate), oltre la costante presenza della polizia in cerca di tangenti. Per questo consiglio di stringere amicizia con uno dei  tanti ragazzi che propongono escursioni private (fuori dai villaggi ed  hotel), e di cui spesso molti non si fidano.

Sono in realtà bravi ragazzi (per la maggior parte kenyoti) che parlano un buon italiano e sbarcano il  lunario proponendosi come guide locali. Un certo Alì sulla spiaggia di Kiwengwa, mi ha portato praticamente in ogni luogo dell'isola,  casa sua compresa a Stone Town. L'importante  è sempre contrattare, ma con loro si spenderà molto poco.

Oltre alle spiagge già menzionate, consiglio di effettuare qualche escursione come "Blue Safari" che consiste in un tour (lo stesso offre eccellenti possibilità di snorkeling) di diversi solitari atolli corallini sparsi nella magia dell'Oceano Indiano, i quali emergono in condizioni di bassa marea, per scomparire nuovamente, e lo "Spice tour" che consiste nella visita delle vecchie piantagioni di spezie, delle quali Zanzibar deteneva il primato mondiale nello scorso secolo (primo fra tutti quello dei chiodi di garofano) e dalla quale prende il soprannome di "Isola delle Spezie".
Si può fare anche un'escursione ad un'isoletta poco distante da Stone Town chiamata "Prison Island". In realtà l'isola non è un granchè, ed ospita una colonia di enormi testuggini provenienti dall'isola di Aldabra nelle Seychelles.

Il nomignolo dato all'isola deriva purtroppo dal fatto che la stessa veniva usata come prigione, dove far transitare gli schiavi in partenza per altri lidi.
Purtroppo Zanzibar nel diciannovesimo secolo deteneva un altro  triste primato, ovvero quello di essere il maggior porto di smistamento degli schiavi nell'Africa orientale.
Le mura della prigione sono facilmente visibili e vengono visitate ogni giorno da decine di turisti armati di macchinette fotografiche e videocamere.

Durante il soggiorno a Zanzibar, trovo impedibile una visita a "Stone Town" la capitale, perchè merita veramente, soprattutto per il mercato di Darajani e le sue viuzze piene di vecchi portoni magnificamente intarsiati.
I primi insediamenti a Stone Town risalgono addirittura al XII secolo. Originariamente la città era tipicamente
swahili, ovvero costituita da costruzioni in fango, mentre in seguito, dopo esser stata annessa al sultanato di Oman, l'architettura variò. Perdersi tra le vie di Stone Town è qualcosa di magico, di fiabesco, dove si respira un'atmosfera da "mille e una notte". In una di queste vie è nato il grande Freddie Mercury, mitico cantante dei Queen.
Un "must" a Stone Town è il Fisherman Restaurant in Shangani Street, il quale propone deliziosi piatti di mare.
Se poi, tornando al discorso di cui sopra, si vorrà dormire in città direttamente, ho visitato l''hotel Tembo House e l'ho trovato magnifico.

Altro posto da non perdere a Zanzibar è la visita della foresta di Jozani, nella quale vive una razza endemica di scimmie color rosso chiamata "colobo". L'intera aerea di circa 2.500 ettari  è riserva naturale, e contiene una flora stupefacente.

Qualche spassionato consiglio personale

Consiglio vivamente d fare la profilassi antimalarica, in quanto ho conosciuto dei locali le cui mogli erano affette da malaria, che sull'isola è effettivamente presente.
Visto che la moneta di scambio è il dollaro Usa (quella ufficiale lo scellino), conviene portare diverso contante, poichè gli acquisti effettuati con carte di credito subiscono un supplemento del 3-5% da parte di tutti gli esercizi, villaggi ed hotel compresi. Si pagherà quindi un tipo di servizio ad un certo prezzo se pagato in contanti e maggiorato se pagato con carta di credito. Se a questo, aggiungiamo il fatto che i servizi interbancari applicano già un cambio del dollaro maggiorato del 2%,  il soggiorno a Zanzibar potrebbe risultare ben più caro del previsto.
Se si ha del tempo a disposizione, si hanno varie possibilità di scelta per fare un safari in Tanzania continentale.
All'epoca del mio viaggio, per accedere in Tanzania era però obbligatorio vaccinarsi contro la febbre gialla.

Su Travelclinic il sito gestito dalla ASL RM E di Roma, potrete verificare tutte le vaccinazioni obbligatorie e consigliate per effettuare un viaggio a Zanzibar ed in Tanzania continentale.

Io ho fatto un safari nel Selous Game Reserve, soggiornando in un campo tendato in riva al fiume Rufji, dove erano ben visibili coccodrilli ed ippopotami. Il Selous detiene a tutt'oggi il primato di ospitare la più grande concentrazione mondiale di elefanti.

 

Alcuni links utili
http://www.allaboutzanzibar.com/
http://www.zanzibar-web.com/
http://www.zanzibar.net/
http://www.tanzania-web.com/zanzibar/
http://www.chumbeisland.com/
http://www.zanzibar.co.tz/
http://www.zanzibartourism.net/
http://www.tanzania-safari.org/campsite.htm
http://www.diveafrica.com/zanzibar/

 


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